Eccoci arrivati alla 3° parte della guida: fino ad ora abbiamo introdotto (e si spera imparato) alcuni termini davvero molto basilari per poter capire con che cosa abbiamo a che fare quando cominciamo a parlare di astronomia. Adesso però è il momento di affinare le nostre conoscenze in merito al cielo "osservato": come fa un astrofilo a osservare? Che significato hanno i termini che usa per spiegare ai meno esperti le meraviglie del cielo? Quali fenomeni lo tengono sveglio per tutta la notte? Andiamo a dare delle risposte a tutte queste domande...
Eclittica (o piano dell'eclittica): è un piano immaginario con inclinazione 0° utile per misurare l'inclinazione delle orbite dei vari pianeti. Nel cielo è una linea immaginaria che attraversa il cielo da est a ovest, passando a sud, che tocca le varie costellazioni dello zodiaco e sulla quale si trovano tutti i pianeti, ad eccezione di Plutone, in quanto la sua orbita, essendo inclinata di ben 17° rispetto a tale piano, lo porta a essere, in determinati lassi di tempo, molto discostato da tale linea. Usando un'altra definizione è il cammino del Sole in un anno rispetto allo sfondo della sfera celeste o ancora, è l'intersezione tra la sfera celeste e il piano su cui giace l'orbita terrestre. La Terra, rispetto all'eclittica, è inclinata di 23,5° circa
Eclittica (o piano dell'eclittica): è un piano immaginario con inclinazione 0° utile per misurare l'inclinazione delle orbite dei vari pianeti. Nel cielo è una linea immaginaria che attraversa il cielo da est a ovest, passando a sud, che tocca le varie costellazioni dello zodiaco e sulla quale si trovano tutti i pianeti, ad eccezione di Plutone, in quanto la sua orbita, essendo inclinata di ben 17° rispetto a tale piano, lo porta a essere, in determinati lassi di tempo, molto discostato da tale linea. Usando un'altra definizione è il cammino del Sole in un anno rispetto allo sfondo della sfera celeste o ancora, è l'intersezione tra la sfera celeste e il piano su cui giace l'orbita terrestre. La Terra, rispetto all'eclittica, è inclinata di 23,5° circa
Equatore celeste: è la proiezione dell'equatore terrestre nella sfera celeste. La sua importanza è fondamentale in quanto è la linea chiave per la determinazione delle coordinate celesti di una stella. Rispetto all'eclittica, come si riportava nella descrizione precedente, è inclinato di 23°,27'.
Poli celesti: sono le intersezioni dell'asse terrestre con la sfera celeste o, in alternativa, le proiezioni dei poli geografici terrestri nel cielo. L'altezza del polo celeste coincide con la latitudine al quale si trova un osservatore (per l'Italia è uguale a circa 45°) ed è il punto attorno al quale ruota il nostro pianeta. I due poli hanno declinazione +90° e -90° (si veda la definizione di Declinazione poco più avanti) e coincidono con la Stella Polare nell'emisfero boreale e con Sigma Octantis nell'emisfero australe.
Coluro: è uno dei meridiani fondamentali della sfera celeste. Può essere di 2 tipi: equinoziale o sostiziale.
Il primo passa per i punti equinoziali della sfera celeste (il primo punto d'Ariete e il primo punto di Bilancia), mentre il secondo per i punti solstiziali (primo punto del Cancro e primo punto del Capricorno). Entrambi attraversano i poli celesti. Il coluro equinoziale determina la coordinata dell'Ascensione Retta di una stella.
Coordinate planetarie: incredibile, ma vero, il cielo ha delle coordinate!! La domanda sorge spontanea: E dove sono le linee per determinarle? Semplice... sono immaginarie. Ovviamente l'immensità e la natura infinita del cielo non permettono di tracciare materialmente delle linee e dunque ci si è visti costretti a inventarsele; c'è da aggiungere tuttavia che il cielo, dal nostro punto di vista, sembra che abbia una "fine": ricordi il discorso delle costellazioni e del perchè noi possiamo vedere questi disegni nel cielo? Ecco, il motivo è il medesimo. E da qui nascono le coordinate planetarie, dall'esigenza di dare una "posizione fissa" agli oggetti osservabili nel cielo: una coordinata è in senso "verticale" e un'altra in senso "orizzontale", ma non dimenticate mai che, avendo la Terra una forma sferica, non sarebbe corretto parlare di senso verticale e orizzontale, ma per convenzione useremo queste espressioni concettualmente errate per spiegare meglio come funzionano le coordinate planetarie. Esse si chiamano DECLINAZIONE (δ) e ASCENSIONE RETTA (α) .
Declinazione (Dec) (δ): è la coordinata "verticale" della sfera celeste (un po' come la latitudine terrestre). Detta in maniera più ortodossa e certamente più corretta, la declinazione è la distanza di una stella dall'equatore celeste: il suo valore è misurato in gradi (angolari) da 0° a 90° e un segno positivo o negativo a seconda che la stella si trovi a Nord (segno +) o a Sud (segno -) dell'equatore celeste.
Ascensione retta (AR) (α): é la coordinata "orizzontale" del cielo (come la longitudine terrestre), o più correttamente è la distanza angolare di una stella dal meridiano fondamentale (Il cosiddetto "coluro equinoziale" di cui si parlava prima)
Poli celesti: sono le intersezioni dell'asse terrestre con la sfera celeste o, in alternativa, le proiezioni dei poli geografici terrestri nel cielo. L'altezza del polo celeste coincide con la latitudine al quale si trova un osservatore (per l'Italia è uguale a circa 45°) ed è il punto attorno al quale ruota il nostro pianeta. I due poli hanno declinazione +90° e -90° (si veda la definizione di Declinazione poco più avanti) e coincidono con la Stella Polare nell'emisfero boreale e con Sigma Octantis nell'emisfero australe.
Coluro: è uno dei meridiani fondamentali della sfera celeste. Può essere di 2 tipi: equinoziale o sostiziale.
Il primo passa per i punti equinoziali della sfera celeste (il primo punto d'Ariete e il primo punto di Bilancia), mentre il secondo per i punti solstiziali (primo punto del Cancro e primo punto del Capricorno). Entrambi attraversano i poli celesti. Il coluro equinoziale determina la coordinata dell'Ascensione Retta di una stella.
Coordinate planetarie: incredibile, ma vero, il cielo ha delle coordinate!! La domanda sorge spontanea: E dove sono le linee per determinarle? Semplice... sono immaginarie. Ovviamente l'immensità e la natura infinita del cielo non permettono di tracciare materialmente delle linee e dunque ci si è visti costretti a inventarsele; c'è da aggiungere tuttavia che il cielo, dal nostro punto di vista, sembra che abbia una "fine": ricordi il discorso delle costellazioni e del perchè noi possiamo vedere questi disegni nel cielo? Ecco, il motivo è il medesimo. E da qui nascono le coordinate planetarie, dall'esigenza di dare una "posizione fissa" agli oggetti osservabili nel cielo: una coordinata è in senso "verticale" e un'altra in senso "orizzontale", ma non dimenticate mai che, avendo la Terra una forma sferica, non sarebbe corretto parlare di senso verticale e orizzontale, ma per convenzione useremo queste espressioni concettualmente errate per spiegare meglio come funzionano le coordinate planetarie. Esse si chiamano DECLINAZIONE (δ) e ASCENSIONE RETTA (α) .
Declinazione (Dec) (δ): è la coordinata "verticale" della sfera celeste (un po' come la latitudine terrestre). Detta in maniera più ortodossa e certamente più corretta, la declinazione è la distanza di una stella dall'equatore celeste: il suo valore è misurato in gradi (angolari) da 0° a 90° e un segno positivo o negativo a seconda che la stella si trovi a Nord (segno +) o a Sud (segno -) dell'equatore celeste.
Ascensione retta (AR) (α): é la coordinata "orizzontale" del cielo (come la longitudine terrestre), o più correttamente è la distanza angolare di una stella dal meridiano fondamentale (Il cosiddetto "coluro equinoziale" di cui si parlava prima)